Questa estate ho letto sui social una marea di critiche rispetto all'omologazione relativa alla scelta sulle vacanze. Valentina, blogger che seguo da tempo con piacere, mi ha pure commentato su facebook "anche tu in Puglia? #mistaidiludendo". E allora cosa lo scrivo a fare questo post, se siete stati tutti in Puglia? Per dirvi come l'ho vissuta io, ecco.
Niente foto di spiaggie magnifiche, che ad Agosto erano tutte sovraffollate e non hanno niente a che vedere con lo spettacolo che ho vissuto 2 anni fa, quando scesi ai primi di Giugno, che non c'erano nemmeno i lidi aperti. Niente #Gallipolidabere #salento2014 o la qualunque possiate trovare su instagram e facebook.
Vi voglio parlare della campagna e delle città, di Ceglie Messapica, Ostuni e Alberobello, di cibo buono e genuino, di ulivi e fichi, di vita nel trullo. E magari vi parlo anche di Matera, che è in Basilicata e vale bene una visita. Mi piacerebbe raccontarvi di Lecce, la Firenze del sud, che però non ho visto per colpa di un piccolo problema all'occhio, e che sarà un buon motivo per tornare.
Questo primo post lo voglio dedicare al trullo, la casa di campagna tipica pugliese. Nell'alto Salento se ne trovano tantissimi, basta girare un po' per le campagne. Io ho avuto la fortuna di viverlo, visto che è stato il punto di partenza delle mie vacanze. Attorno a questi agglomerati imbiancati ci sono distese di terra rossa e ulivi, alberi da frutto tra cui spiccano i fichi e i mandorli. Ho passato parte delle mie ferie sdraiata all'ombra di un oleandro con un libro in mano, il massimo del relax.
Se non vi accontentate delle immagini e avete 5 minuti da perdere, vi posso raccontare un po' come è fatto tecnicamente un trullo. Dal punto di vista architettonico la struttura è particolare in quanto si tratta di pietre a secco incastrate insieme. Questo schizzo vi può far capire come è fatto.
Oggi sempre più questo tipo di abitazioni tradizionali vengono ristrutturate e arredate in chiave moderna, trasformandosi in piccoli paradisi per le vacanze immerse nel verde. Sono adatti alla vita semplice, senza troppi fronzoli. Infatti solitamente tutti gli "spazi notte" si affacciano sulla stanza centrale, e difficilmente ci sono porte a separazione degli ambienti. Vengono utilizzate delle tende, che regalano privacy alle alcove.
Ad oggi spesso in un processo di ristrutturazione vengono aggiunti nuovi spazi annettendo alle strutture originarie dei parallelepipedi con tetto piano, rispettando ovviamente i materiali originali per ottenere un risultato coerente. A questo link trovate un bel post con video su una ristrutturazione molto chic (forse con elementi troppo moderni per il mio gusto personale) di un trullo a Ostuni.
Images from google.it
Machissenefrega se erano tutti in puglia, uno fa la vacanza che gli pare no? Ma guarda te se la gente non impara a farsi un pacchetto di affari suoi! E poi pensa che la spiaggia dove stavo io non era nemmeno affollata, basta vedere le foto! Onestamente mi sarei anche fatta questo tipo di vacanza solo che non ho trovato posto! Il mio sogno è di vivere per 5 minuti in un trullo!
RispondiEliminaCioè fammi capire...io con le mie vacanze sfigate a Torino risulto essere la meglio figa del bigonzo???? Ma per favoreeee, questi commenti non li voglio nemmeno vedere!!!! avessi potuto andarci io in puglia...
RispondiEliminache foto meravigliose!
RispondiEliminawww.nonsidicepiacere.it/
Anche io ero in puglia. Un mare spettacolare!! Fregatene ;-)
RispondiEliminaSono stata ad Alberobello perchè era il mio sogno andarci... e potessi villeggiare in un posto come quello in foto sarei la persona più felice del mondo!
W i trulli!!!! W il salento!
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io spero VIVAMENTE di andarci l'anno prossimo!!
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